Ciliegiolo di Narni IGT – Cantina La Palazzola
Il Ciliegiolo di Narni IGT – Cantina La Palazzola, è un caposaldo di questa famosa etichetta di cui abbiamo già parlato.
Grazie alla sua anima creativa e le sue continue sperimentazioni, Stefano Grilli proprietario della Cantina La Palazzola, riesce, con il contributo del suo amico Riccardo Cotarella, famoso enologo che cerca di mutare le idee di Stefano in etichette di successo, a tramutare il Ciliegiolo I.G.T. in un vino prestigioso.
Ciliegiolo I.G.T.: un vino interessante dato dal fatto che in passato veniva utilizzato principalmente come vino da taglio per il Sangiovese. Troviamo questo vitigno anche in altre regioni d’Italia: Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio. Ma è nei vitigni situati a Vascigliano nel comune di Stroncone che nasce il Ciliegiolo La Palazzola.
Vino molto conosciuto dagli appassionati di vini autoctoni. Una novità che aumenta il prestigio della nostra bella regione, l’Umbria. Un vino che si inserisce molto bene nel percorso creativo dei prodotti originali La Palazzola.
Percorso evolutivo del Ciliegiolo I.G.T. – Cantina La Palazzola
La storia dell’origine del Ciliegiolo si cela tra misteri e realtà, per alcuni considerato figlio, per altri genitore di alcuni dei vini più famosi come “il Sangiovese, L’Aglianico e il Montepulciano d’Abruzzo.”
Le origini del Ciliegiolo sono spagnole e la sua diffusione in Italia la si deve ai pellegrini della via Francigena che hanno segnato territori come la provincia de La Spezia, la Toscana fino ad arrivare alla Puglia.
Come già citato, il Ciliegiolo viene spesso utilizzato come vino da taglio ma è proprio nella nostra regione, l’Umbria, che raggiunge un valore qualitativo elevato grazie alla sua purezza. Stefano Grilli con la sua cantina è riuscito nel tempo a produrre un vino di valore: “Il Ciliegiolo di Narni I.G.T. – La Palazzola.”
Il Ciliegiolo di Narni metodo produttivo La Palazzola
Il Ciliegiolo di Narni IGT – Cantina La Palazzola nasce dalle uve del vitigno omonimo a bacca rossa. Il grappolo si presenta lungo e discretamente grande con bucce molto pruinose, di uno spessore medio e dal colore blu intenso e viola, coltivato su un terreno a 300 metri sopra il livello del mare caratterizzato da un sottosuolo argilloso. Di particolare menzione è l’attenzione a non usare erbicidi tra i filari.
Una volta giunto a maturazione, il grappolo del Ciliegiolo viene raccolto e trasportato nei locali della cantina La Palazzola dove avrà inizio la vinificazione: le uve macerano sulle bucce per 15 giorni, fermentando alcolicamente in legno. Il successivo affinamento si svolge in barrique per qualche mese. Infine viene imbottigliato in vetro pronto alla distribuzione.
Il vino così ottenuto si presenta ottimo da bere subito, ma se tenuto a riposare in cantina, può invecchiare anche per qualche anno.
Il Ciliegiolo di Narni IGT La Palazzola una volta versato appare rosso rubino scarico e trasparente. L’insieme dei profumi si alternano a note fruttate, ciliegia da cui il nome, un leggero profumo pepato ed erbe amare. Al palato si presenta corposo, deciso, da cui emerge una certa mineralità che poi è la chiave del suo successo.
Il Ciliegiolo di Narni, un vino con cui la cantina La Palazzola conferma la propria attitudine a sperimentare e creare nuovi percorsi, ottenendo buoni risultati utilizzando questo vitigno che solitamente si trova abbinato ad altre uve.
Che cosa propone il ristorante “Relais la Tenuta del Gallo” in abbinamento al Ciliegiolo di Narni IGT La Palazzola
Il nostro Sommelier consiglia di gustare questo vino alla temperatura di 18° – 20°C in un calice ampio.
La scelta di questo tipo di bicchiere è dovuta alla sua capacità di ossigenare vini rossi strutturati e intensi, in grado di sviluppare al meglio anche il corredo aromatico del Ciliegiolo.
Lo chef del ristorante “Relais la Tenuta del Gallo” propone in abbinamento al Ciliegiolo di Narni IGT La Palazzola i Ravioli con ripieno di cinghiale.